Le immagini della virtù

Le opere di Aristotele sono sempre state considerate un esempio paradigmatico di scrittura filosofica assolutamente oggettiva. In anni recenti, tuttavia, un nuovo, fecondo indirizzo interpretativo ha consentito di modificare questa immagine così unilaterale: l’analisi delle strutture argomentative presenti nei testi del filosofo ha indicato con chiarezza come alla componente dimostrativa si affianchi una molteplicità di altri procedimenti discorsivi, tra cui quelli riconducibili all’ambito metaforico. Collocandosi entro questo filone di ricerca, il volume esamina, alla luce delle fondamentali coordinate teoriche tracciate nella Poetica e nella Retorica, le strategie metamorfiche messe in opera da Aristotele nei suoi trattati etici, passandole in rassegna e individuandone al contempo le tipologie e le funzioni. L’indagine mostra come questi procedimenti siano finalizzati non solo a rendere accessibili agli interlocutori i nuclei più problematici della teoria, ma anche a valorizzare le componenti assiologiche che ad essa sono connesse. I vari registri metaforici concorrono a produrre una sorta di “visione del mondo”: è l’immagine di quell’universo ordinato in cui il virtuoso, protagonista del discorso etico, è chiamato a vivere e a realizzare la felicità.