La roca trombazza
ISBN | 88-7694-415-X |
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Numero in collana | 03 |
Collana | Gli argomenti umani / ISSN 2611-6022 |
Autore | Mariarosa Bricchi |
Pagine | 200 |
Anno | 2000 |
In ristampa | No |
Descrizione | La roca trombazza |
Introduzione • I. L’antico per inerzia • II. L’antico come artificio (Dossi, Faldella, Imbriani) • III. L’antico come accesso alla modernità (D’Annunzio) • IV. Lappole, triboli, sterili avene. La riflessione lessicografica • Bibliografia • Indice delle parole e delle forme arcaiche e letterrie • Indice dei nomi
Parole arcaiche, letterarie, latinismi, voci poetiche: il lessico prezioso e lontano dall'uso ( la 'roca trombazza di un idioma che nessuno parla' contro cui si sono indirizzati gli strali di Carlo Emilio Gadda) è da sempre una componente significativa nel vocabolario dell'italiano scritto. Questo libro propone un'analisi del lessico arcaico e letterario nella prosa narrativa del XIX secolo. Si tratta di un settore del vocabolario mai indagato singolarmente, ma piuttosto riconosciuto per via negativa (uno dei bersagli delle correzioni manzoniane), o come parte di un tutto (uno degli ingredienti della cucina espressionista). Un capitolo è dedicato ai romanzi storici della prima metà del secolo (Guerrazzi, d'Azeglio, Grossi, Tommaseo, Cantù); un capitolo alla narrativa scapigliata ( Faldella, Dossi, Imbriani), uno ai romanzi di d'Annunzio. Strumenti dell'analisi sono i vocabolari coevi; e il confronto sistematico con altri sistemi lessicali capaci di illuminare, per consonanza o per antitesi, le scelte degli autori in esame: in particolare le correzioni manzoniane nel passaggio alla seconda edizione dei Promessi Sposi, e il lessico dei libretti d'opera verdiani. Ne risulta un vocabolario-campione di voci auliche nei tre gruppi di autori, e una casistica delle sue applicazioni: quali parole arcaiche e letterarie usavano gli scrittori in esame, e come le usavano, quanto il recupero era consapevole e mirato, e quale ruolo i termini selezionati assumevano entro il sistema stilistico in ciascuno.
Mariarosa Bricchi (Pavia, 1963) si è occupata di prosa del Novecento, in particolare di Beppe Fenoglio ("Due partigian, due primaverei. Un percorso fenogliano", Longo, Ravenna, 1998), e di Giovanni Comisso ("Lettere a Enzo Ferrari", Manni, Lecce, 1992); e di prosa e problemi linguistici dell'Ottocento (ha curato un'edizione commentata dei "Promessi Sposi", Bompiani, Milano 1996). Allieva di Maria Corti e Cesare Segre ha ottenuto il dottorato di ricerca presso l'Università di Pavia nel 1997.