La libertà allo stato nascente
ISBN | 88-7694-812-0 |
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Numero in collana | 15 |
Collana | L'asterisco |
Curatore | Barbara Berruti |
Pagine | 188 |
Anno | 2004 |
In ristampa | No |
Descrizione | La libertà allo stato nascente |
Il volume raccoglie scritti di e su Bruno Vasari, corredati da un’ampia biografia basata sul suo archivio – ora depositato presso l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” – e da studi sulla sua figura e la sua attività. Viene in tal modo documentato sia il suo instancabile impegno per trasmettere la memoria e porre le basi della storia della Deportazione, sia il suo lavoro professionale presso la Rai. Gli scritti di Vasari che vengono qui raccolti costituiscono, in alcuni casi, una vera e propria scoperta: conferenze, relazioni a convegni di lavoro, rapporti su delicate questioni come l’informazione televisiva, la nascita del servizio pubblico, interventi d’argomento politico, fra cui si distingue un originale contributo scritto a proposito della questione del divorzio. Emerge il ritratto di un uomo la cui vita si svolge sotto il segno dell’impegno, civile e politico, che si manifesta durante la Resistenza e dopo, nelle associazioni e in azienda. Si esce dalla lettura di queste pagine rafforzati nella convinzione che “il presente del passato è la memoria” (ma, si potrebbe aggiungere, il presente del futuro è la speranza) e che il lavoro è sempre il frutto di un’azione non individuale, ma “di squadra”.
Bruno Vasari (Trieste, 1911). Assunto all’Eiar nel 1935 inizia una brillante carriera che lo porta ai vertici dell’azienda come vice direttore generale, salvo l’interruzione del 1 giugno 1943, quando viene licenziato per motivi politici. Deportato a Mauthausen nel dicembre del 1944 (matricola numero 114.119) viene liberato il 5 maggio del 1945. Ha diretto per vent’anni la rivista “Lettera ai Compagni” che si richiama ai principi del Partito d’Azione. Negli anni ottanta riveste cariche impegnative in seno all’Associazione nazionale ex deportati nei campi di concentramento nazisti (Aned). Attualmente è vice presidente dell’Aned nazionale e Presidente onorario dell’Aned di Torino. Dopo sessant’anni di vita in questa città Bruno Vasari si considera torinese oltre che triestino.