«Nuova e peregrina merce»
ISBN | 88-7694-829-5 |
---|---|
Numero in collana | 01 |
Collana | Mnemosyne |
Autore | Maria Corsi |
Pagine | 328 |
Anno | 2005 |
In ristampa | No |
Descrizione | «Nuova e peregrina merce» |
Attraverso l’analisi delle opere di Giuseppe Colpani, collaboratore bresciano del “Caffè” e poeta di ‘cose’, il libro propone al lettore di percorrere una delle possibili gallerie tematiche dei Lumi. A figurare in primo piano – in questo indice ragionato di alcuni fra i nodi (filosofici, estetici, letterari) di secondo Settecento e primo Ottocento – è la questione del progresso, sintetizzata da Colpani nell’immagine della “nuova e peregrina merce” giunta al presente tramite l’attività commerciale e l’innovazione scientifico-tecnologica. Se, per chi scrive oggi, ciò significa in qualche modo toccare alcuni limiti e linee d’ombra di una certa cultura – in una prospettiva critica che dal XVIII secolo viene a comprendere la storia più o meno recente –, la citazione che dà il titolo al libro vuole evidenziare anche un secondo livello di senso: “nuova e peregrina merce” è infatti per Colpani anche tutto ciò che si può e deve comunicare in una scrittura inedita e moderna. È quindi la materia d’ispirazione e riflessione – in primo luogo la scienza e l’entusiasmo per un presente ‘illuminato’ – ma anche quella nuova, appunto, letteratura ‘filosofica’ che la sappia esprimere e, talora, mettere in dubbio.
Maria Corsi (Torino, 1975) è docente di ruolo nelle Scuole secondarie e, dopo aver conseguito un dottorato di ricerca in Italianistica, svolge attività di cultorato nel Dipartimento di Scienze letterarie e filologiche dell’Università di Torino. Collabora con il “Giornale storico della letteratura italiana”, a “Italies. Revue d’études italiennes” e a “Levia Gravia”. È inoltre redattrice di “Crocevia. Rivista di italianistica e letterature comparate”. Interessata in prevalenza alla cultura fra Settecento e Novecento, ha ora in preparazione una nuova edizione delle Memorie di un’antifascista di Barbara Allason.