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Premessa ● Parte prima: Michelstaedter e il mondo contemporaneo ● «Fra la miseria dei battuti scogli» ● «Leggere» nel Novecento ● Fortini a New York ● Ricordi per Michelstaedter ● Ricuperi e reinvenzioni recenti ● Quale fine del mondo? ● Michelstaedter oggi ● Parte seconda: Sciascia in «Critique» ● Una lettera di Ferruccio Parri a Leonello Vincenti ● Presenza/assenza di Edoardo Calvo nel Novecento ● Solitudine di Getto ● Per una rilettura della poesia di Amalia Guglielminetti ● Rilievi sulla più recente narrativa sarda ● Ai margini di Terra amara ● Giani Stuparich: Trieste nei miei ricordi ● Indice dei nomi
Nella prima parte del volume confluiscono recenti riflessioni sullo scrittore goriziano, morto suicida nel 1910 a 23 anni e divenuto oggetto, specie dagli anni Sessanta del Novecento, della crescente attenzione, non solo critica, ma anche in termini di fiction (e persino di rielaborazioni cantautoriali), di studiosi e più generalmente intellettuali presi, non di rado affascinati dalla radicalità, e insieme “contemporaneità” della sua esperienza. Nella seconda parte si trovano riunite diverse altre pagine novecentesche, di argomento assai vario (Sciascia, Seminara, Giani Stuparich ecc.), a segno di un interesse costante, oltre ma anche guardando al grande e sempre illuminante Settecento, alla lacerata invivibilità dell’oggi.
Marco Cerruti (Torino, 1938) è stato professore di Letteratura italiana, o discipline affini, a Cagliari, Siena, Bergamo, Torino. Ha anche insegnato, come “visiting professor” o tenendo lezioni e seminari, in Francia, Germania e, oltreoceano, nelle Università di Brown, Harvard, Wisconsin-Madison. Interessato in particolare alla cultura dei tre ultimi secoli, ha pubblicato numerosi volumi, dagli ormai lontani Carlo Michelstaedter, 1967, e Neoclassici e Giacobini, 1969, sino al più recente, 2010, Le rose di Aglaia. Ha curato inoltre edizioni di Alfieri (Rizzoli), Foscolo (Laterza) e altri autori, ha tradotto per Mursia la Einführung in die Göttlische Komödie di Theophil Spoerri e variamente contribuito alle “grandi opere” di Einaudi, Hachette, Neri Pozza, Peter Lang, Salerno, Utet. È membro dell’Accademia delle Scie-nze di Torino e di altre società di cultura, fra cui la Fondazione Antonio Gramsci.
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