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Presentazione • Introduzione • Capitolo I, Percorsi investigativi. Elaborazione, tempo e narrazione • Capitolo II, Ricostruzioni del passato. Confronti strutturali • Capitolo III, Intersezioni diegetiche e commistioni di linguaggi • Conclusioni • Appendice • Bibliografia
La Déchirure, con cui Henry Bauchau dà avvio alla pubblicazione di uno dei nuclei narrativi di maggior rilievo della letteratura contemporanea, riprende nel suo impianto il modello di quei livres de deuil che rappresentano la categoria più significativa del genere novecentesco dei livres des mères. In questo racconto degli ultimi giorni di vita della madre dell’autore, non solo le memorie insorgono per l’intensità emotiva della situazione di deuil, con un recupero narrativo del passato cui viene raffrontato il presente, ma le immagini stesse nel sovrapporsi si confondono e, soprattutto, quello che dovrebbe essere meccanismo di rimemorazione è talvolta un riaffiorare di una realtà sepolta nell’inconscio. In particolare, la storia del rapporto madre/figlio, ricostruita per frammenti nello scandirsi delle giornate di agonia, diventa sustrato di un’analisi psicanalitica. Il saggio di Michele Mastroianni, mentre studia la genesi, la struttura e il significato dell’opera, introduce a un discorso di poetica che permette di delineare un itinerario interpretativo concernente sia il romanzo in questione, sia l’opera in genere di Bauchau, di cui vengono investigate le intersezioni diegetiche e le commistioni di linguaggi.
Michele Mastroianni è professore di Letteratura francese nell’Università del Piemonte Orientale e vice-direttore della rivista «Studi francesi». Ha scritto vari articoli su Henry Bauchau. Altro suo campo di ricerca è la poesia religiosa dell’epoca manierista e barocca: su Chassignet ha pubblicato due volumi (Jean-Baptiste Chassignet tra Manierismo e Barocco, Paris, Champion, 1998; e L’officina poetica di Jean-Baptiste Chassignet, Vercelli, Edizioni Mercurio, 2010). Si occupa anche di teatro cinque-secentesco, con particolare attenzione ai problemi della traduzione e della riscrittura dei miti classici: ha pubblicato l’edizione critica dell’inedita Antigone de Sophoclés di Calvy de La Fontaine (Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2000), un volume su Le Antigoni sofoclee del Cinquecento francese (Firenze, Olschki, 2004) e una raccolta di saggi, Lungo i sentieri del tragico (Vercelli, Edizioni Mercurio, 2009). Ha tradotto e commentato il Tiers Livre di Rabelais nel Gargantua e Pantagruele, a cura di L. Sozzi (Milano, Bompiani, 2012). È autore, insieme a D. Cecchetti, de Il Seicento nella Storia europea della letteratura francese (Torino, Einaudi, 2013), a cura di L. Sozzi.
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