ISBN | 978-88-3613-177-8 |
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Numero in collana | 121 |
Sottocategoria | Letteratura italiana |
Collana | Contributi e proposte ISSN 1720-4992 |
Autore | Giordano Rodda |
Pagine | 420 |
Anno | 2021 |
In ristampa | No |
Il volume indaga lo stretto rapporto tra lo studio del cielo e la letteratura in volgare dalla fine del Quattrocento ai primi anni del Seicento, concentrandosi sul periodo compreso tra l’affermazione del neoplatonismo fiorentino e i grandi trattati di Galileo. Con l’obiettivo di ricostruire una relazione tanto cruciale quanto sfuggente e frammentaria nella sua essenza, i cinque capitoli conducono altrettante indagini incentrate su specifici personaggi letterari: Iachelino per il suo ruolo nel Negromante ariostesco; Ruggiero per la fortuna del tema celeste nel poema epico-cavalleresco dal Morgante all’Orlando Furioso; Cingar per la dissertazione astrologica nei libri XIV e XV del Baldus di Teofilo Folengo; Colombo e Vespucci per la scoperta delle nuove costellazioni australi nella letteratura odeporica post-tassiana; Momo per il rapporto con il Sole e il cosmo rivoluzionato da Copernico fino a Bruno e Marino. Con la coscienza che il legame con gli astri non è solo un tema, un ambito, un concetto come un altro da estrapolare, ma un livello di lettura che finisce col coinvolgere quasi ogni opera dei secoli presi in esame – non appena si fanno più pressanti le urgenze di un rapporto rinnovato con l’antico e con il moderno – questo studio si propone di illustrare gli echi e i riflessi letterari del percorso che conduce, tra accelerazioni e ripensamenti, dall’astrologia iudiciaria alla nuova scienza.
Giordano Rodda (1978) svolge attività di ricerca presso la Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Genova. Si è occupato di letteratura del Cinquecento (in particolare Teofilo Folengo) e del Seicento, di teatro settecentesco, dei rapporti tra letteratura e scienza. Collabora con «La Rassegna della letteratura italiana». Ha curato l’edizione dell’Ormisda di Apostolo Zeno (2017) e, insieme a Franco Paolo Oliveri, del Carteggio consolare con la Repubblica di Genova di Carlo Goldoni (2021).