Inni di Callimaco tradotti da Dionigi Strocchi
ISBN | 978-88-6274-530-7 |
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Numero in collana | 50 |
Collana | Hellenica / ISSN 1825-3490 |
Autore | Francesca M. Falchi |
Pagine | X-370 |
Anno | 2014 |
In ristampa | No |
Descrizione | Inni di Callimaco tradotti da Dionigi Strocchi |
Introduzione • Nota al testo • Sigle dei testimoni • Descrizioni dei testimoni a stampa • Descrizione dei testimoni manoscritti • Criteri di edizione • Inni di Callimaco • Inno a Giove • Inno ad Apollo • Inno a Diana • Inno a Delo • Inno a Pallade • Inno a Cerere • Chioma di • Berenice • Chioma di Berenice manoscritti • Premessa • Inno a Giove • Inno ad Apollo • Inno a Diana • Inno a Delo • Inno a Pallade • Inno a Cerere • Chioma di Berenice • Aspetti della prassi correttoria
In una Roma panlatinista dominata dal gusto arcadico, Dionigi Strocchi abbandona gli studi giuridici per dedicarsi alle belle lettere e intraprendere lo studio del greco sotto l’egida di Ennio Quirino Visconti. E nel 1794, quando pubblica l’Inno a Delo di Callimaco in onore del Principe Agostino Chigi, suo mecenate, il giovane abate forse non immagina che quella prima importante opera andrà via via arricchendosi fino a diventare sigillo di un percorso letterario esemplare, portatrice di fama, archetipo di gusto neoclassico, modello per retori e dotti letterati del tempo. La traduzione, che dal 1808 comprende tutti gli Inni di Callimaco e la Chioma di Berenice, nel corso delle varie edizioni, ventinove, attraverso un ininterrotto labor limae protrattosi per un cinquantennio, riproduce l’eleganza callimachea con compiutezza di stile, perizia linguistica e vis poetica, nel solco della lezione dantesca, riuscendo a raggiungere quell’armonia tra fedeltà all’originale e libertà traduttoria tanto auspicata nell’età neoclassica, per far rivivere il culto degli antichi oltre il consueto uso di formule, stili e metafore mitologiche, nel riscatto dei valori e del sentire in funzione protrettica. La qualità dei risultati conseguiti, in rapporto alla resa del testo d’origine e all’autonomia poetica del testo d’arrivo, hanno meritato allo Strocchi ampi riconoscimenti già dai contemporanei, e lo strenuo lavoro correttorio ha suggerito da subito parziali ricognizioni variantistiche, agli esordi della moderna filologia d’autore. Questa edizione ora ricostruisce l’intero processo elaborativo, presentato in un apparato genetico completo e originalmente strutturato, permettendo così di penetrare la complessa vicenda di acquisizioni e di pentimenti, aperta al progresso fino all’estremo della vita, di uno dei più raffinati prodotti della scuola neoclassica.
Francesca Martina Falchi (Genova, 1983), dopo la laurea in Filologia moderna presso l’Università di Pavia, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Scienze Umanistiche all’Università di Urbino “Carlo Bo”. Tra i suoi interessi di ricerca: la traduzione dei classici in età moderna e neoclassica, i Lirici greci e soprattutto Callimaco.