In the Chambers of the Mind
ISBN | 978-88-3613-104-4 |
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Numero in collana | 02 |
Collana | Old Words New. Nuovi strumenti per l’anglistica / ISSN 2724-1750 |
Autore | Cecilia Fabaro |
Pagine | 128 |
Anno | 2020 |
In ristampa | No |
Descrizione | In the Chambers of the Mind |
Nel panorama della narrativa modernista inglese, l’interesse di Virginia Woolf per la componente interiore, astratta e impalpabile dell’esistenza emerge con evidenza: traspare all’interno dei suoi romanzi ed è dichiarato apertamente nei saggi, nei diari e nelle lettere dell’autrice. All’interno della sua prosa, spesso definita “prosa lirica” per la sua ricchezza e densità a livello retorico, ritmico, sonoro, Woolf accoglie la sfida di comprendere e rappresentare attraverso il medium linguistico la mente ed il suo funzionamento, la sua natura elusiva e complessa. Questo studio approfondisce l’uso peculiare, da parte dell’autrice, del linguaggio metaforico e, in parte, delle similitudini, all’interno di due romanzi centrali nella sua produzione: Mrs Dalloway (1925) e To the Lighthouse (1927). Prendendo le mosse dalle recenti scoperte delle scienze cognitive e dall’affermazione, ad opera della linguistica cognitiva, dello stretto legame tra metafora e pensiero, così come dagli studi che si sono in precedenza occupati delle metafore della mente in Woolf, si esplora in che modo, in questi testi, l’autrice concettualizzi e descriva la mente in maniera creativa e originale, in gran parte attraverso metafore spaziali. L’uso della metafora viene inoltre osservato non solo dal punto di vista stilistico ma anche narratologico, come modalità stessa di rappresentazione della coscienza: si è voluto riprendere il concetto di psycho-analogy introdotto nel 1971 da Dorrit Cohn e si è indagata l’ambiguità generata, in queste opere, dalla problematica attribuzione del punto di vista al narratore o al personaggio la cui interiorità viene rappresentata.
Cecilia Fabaro ha conseguito la laurea magistrale in Culture Moderne Comparate presso l’Università di Torino con una tesi in letteratura inglese. I suoi interessi di ricerca riguardano, in particolare, il Modernismo inglese e la rappresentazione della coscienza, con un taglio che concilia l’approccio stilistico e narratologico al testo letterario con le tesi della linguistica e della stilistica cognitiva.