ISBN | 978-88-3613-213-3 |
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Numero in collana | 176 |
Sottocategoria | Letterature comparate |
Collana | Fuori Collana |
Curatore | Vincenzo Arsillo, Laura Cannavacciuolo, Michele Costagliola d'Abele, Giuseppina Notaro |
Pagine | 244 |
Anno | 2021 |
In ristampa | No |
Il silenzio è una forma di rappresentazione e un’idea che attraversa, in forma polisemica, nel corso della sua lunga storia, l’intera cultura dell’Occidente; deriva da un concetto indefinibile e pluridimensionale, che racchiude e esplicita misteriosamente la domanda sul valore del non detto, dell’inudibile, dell’ineffabile, sul silenzio della natura, su quello della scrittura e sulle sue strategie e rappresentazioni. E nell’epoca della contemporaneità, in cui ogni cosa è e può divenire rumore o frastuono, è forse utile interrogarsi sulle diverse accezioni e sulle diverse forme che esso ha acquisito nel tempo e nello spazio, le sue versioni e le sue declinazioni, in particolare nello “spazio letterario”.
L’idea del silenzio incarna, così, nella sua inafferrabilità, il senso stesso del limite dell’esprimibile e dell’inesprimibile, la tensione segreta e umanissima che unisce idea e rappresentazione. Questo libro, allora, desidera essere un’occasione per riflettere, attraverso un approccio, sia pluridisciplinare che transdisciplinare e diacronico, sulle forme e modalità in cui il silenzio è stato rappresentato nelle letterature europee moderne, su alcune loro ricorrenze e altre unicità assolute.
Vincenzo Arsillo (Letterature portoghese e brasiliana), Laura Cannavacciuolo (Letteratura italiana contemporanea), Michele Costagliola d’Abele (Letteratura francesce), Giuseppina Notaro (Letteratura spagnola) sono docenti presso il Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Culturali dell’Università di Napoli “L’Orientale”.