Il Sacro nel Novecento
ISBN | 978-88-6274-230-6 |
---|---|
Numero in collana | 04 |
Collana | Biblioteca di studi storico-religiosi / ISSN 2279-5480 |
Curatore | Enrica Fabbri e Guido Mongini |
Pagine | 196 |
Anno | 2010 |
In ristampa | No |
Descrizione | Il Sacro nel Novecento |
Nota preliminare ● Introduzione ● E. Fabbri, Sacro, secolarizzazione e modernità. Percorsi e problemi ● L. Berzano, Sociologia e Sacro ● C. Scilironi, Teologia e Sacro ● E. Comba, Il sacro selvaggio: percorsi nell’antropologia del Novecento ● M. Scattola, Sacro e politica ● P. Heritier, Diritto e Sacro ● G. Filoramo, Sacro e storia delle Religioni ● Postfazione ● G. Mongini, L’ombra della Politeia Sacra. Attualità e rischi del rapporto tra Sacro e Politico ● Autori
Attraverso un approccio multidisciplinare, questo volume intende riflettere su uno degli aspetti più problematici della modernità, efficacemente illustrato dall’Angelus Novus di Paul Klee, che nel cielo della storia vola avanti ma guarda indietro. La persistenza del Sacro come tensione, come bisogno o come nostalgia ci invita a rimettere in discussione alcuni aspetti del mondo tecnologico e secolarizzato e a chiederci se il disincanto e la disillusione nei confronti dei fenomeni religiosi, che ne sono la cifra, siano essi stessi un disincanto e una disillusione di natura religiosa. Sia che si guardi alla rinnovata attenzione per il Sacro — e in generale per i fenomeni religiosi — come a una sorta di ridislocazione del Sacro in spazi deteologizzati, sia che la si consideri come il segno di un’epoca post-secolare, è indubbio che la modernità, come appare dalle riflessioni di interpreti diversi, risulta costellata da innumerevoli espressioni di sacralizzazione dell’umano, dalla storia alla filosofia, dall’arte alla politica. La secolarizzazione, in altre parole, non ha eliminato il Sacro, né ha frenato la sua espansione, ma lo ha piuttosto svincolato dal campo ristretto delle religioni istituite, mostrandone tutta la carica ermeneutica per osservare e spiegare la soggettività umana, i fondamenti del diritto, della politica e della coesione sociale, per tentare un dialogo con tutto ciò che non è l’“Occidente”. Il Sacro insomma come possibile categoria significante, come una delle chiavi di lettura della nostra epoca storica, nella quale «Gli antichi dei, disincantati e perciò trasformati in potenze impersonali, sorgono dalle loro tombe e riprendono l’eterna lotta fra di loro aspirando a conquistare il dominio sulla vita» (Max Weber).