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RINGRAZIAMENTI ● INTRODUZIONE ● Il mito e la Dacia: 1. Apertura ● 2. «Mito» ● 3. «Dacico» ● 4. Prospettive ● 5. Chiusura ● I. LA VENDETTA DI DECEBALO ● Il mito dacico tra immaginario storico e ideologia politica: 1. Preliminari – memoria, nazione, mito e ideologia ● 2. Il mito dacico – origini, evoluzioni e sopravvivenze ● 3. Conclusioni – derive e demitizzazioni ● II. L’ARME E GLI AMORI ● Origini, strutture e forme del mito letterario dacico: 1. Preliminari – tentazioni ● 2. Edificazione I – strutture e materiali ● 3. Edificazione II – forme e modelli ● 4. Conclusioni ● III. LE DIMENSIONI DELL’EROE ● Spazi, tempi e figure del mito dacico in epoca romantica: 1. Preliminari ● 2. Fondazioni storiografiche ed edificazioni letterarie ● 3. Conclusioni ● IV. I VOLTI DI DOCHIA ● Genesi e metamorfosi di un mito letterario romantico: 1. Preliminari ● 2. I «miti» di George Călinescu ● 3. La «nascita» di Dochia: la genesi del mito letterario ● 4. I «volti» di Dochia: le metamorfosi del mito letterario ● 5. La «morte» di Dochia: l’obsolescenza del mito letterario ● 6. Conclusioni ● Bibliografia: 1. Fonti ● 2. Critica ● 3. Bibliografia supplementare
Dai cronisti medievali fino agli intellettuali del Novecento, le élite culturali romene hanno dato prova di un costante interesse per la definizione dell’identità nazionale. Tale definizione riposa in primo luogo sulla rivendicazione di un’origine, di un momento fondante che possa avvalorare il passato e garantire il futuro. In tal senso, la determinazione delle caratteristiche e delle specificità della «romenità» ruota da sempre intorno a due grandi miti delle origini nazionali e alla loro reciproca delimitazione: il mito latino e il mito dacico. Il presente volume illustra la genesi e l’evoluzione del mito storico-politico dacico, delle sue implicazioni ideologiche e delle sue ipostasi letterarie, chiarendo le circostanze e le ragioni della sua affermazione nello specifico contesto storico e culturale romeno del XIX secolo, segnato dalle lotte diplomatiche e dalle guerre per l’indipendenza dagli Imperi ottomano, asburgico e zarista e dalla complessa e spesso controversa assimilazione di forme e modelli della cultura occidentale. Tenendo conto anche dei problematici sviluppi novecenteschi, il volume traccia un quadro d’insieme delle diramazioni del mito dacico nella letteratura e nella cultura romena dell’Ottocento, con particolare riferimento alla costruzione di una dimensione eroica specifica del mito dacico e alla genesi e all’evoluzione del personaggio di Dochia, autentico «mito letterario» e figura per più versi esemplare dell’immaginario romantico romeno.
Dopo la laurea e il dottorato in Romenistica, Roberto Merlo è stato per alcuni anni lettore di italiano in Romania. Attualmente insegna Lingua e Letteratura romena presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università degli Studi di Torino. Ha pubblicato studi sul mito dacico nella cultura romena dell’Otto e del Novecento, sulla poetica di Marin Sorescu, sulle traduzioni di letteratura romena in italiano e sulla letteratura italofona dell’emigrazione romena, sulla didattica multilingue italiano-romeno, sui fenomeni di interferenza fra le due lingue e sui rapporti linguistici slavo-romeni. Ha tradotto dal romeno opere letterarie, tra cui Gabriela Adameşteanu, L’incontro, nottetempo, 2010 e Doina Ruşti, Zogru, Bonanno, 2010, e saggi specialistici, tra cui Marius Sala, Dal latino al romeno. Introduzione a una storia della lingua romena, Edizioni dell’Orso, 20092 (20041) e Ion Bulei, Breve storia dei romeni, Edizioni dell’Orso, 20062 (19991).
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