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Il Calloandro fedele di G. A. Marini è considerato il miglior esempio del romanzo barocco italiano. Stampato a Bracciano nel 1640, ha conosciuto numerosissime edizioni nel secolo diciassettesimo, ma la sua fortuna è continuata ininterrottamente per tutto il Settecento e l’Ottocento. La vicenda di cui sono protagonisti Calloandro e Leonilda è eroica e sentimentale. I due cavalieri, anime gemelle in corpi gemelli, s’incontrano nel loro errare in incognito alla ricerca di avventure e si innamorano. Il loro sentimento però, complicato dall’inimicizia dei loro rispettivi regni e dai bizzarri disegni della Fortuna, è soggetto ad un viaggio labirintico di amore e odio, di ricongiungimenti e di separazioni, di mascheramenti e rivelazioni e a un percorso di prove da superare con coraggio e virtù cortesi. Questo tessuto costituito dall’intreccio di movimenti rettilinei e a spirale non poteva non sedurre il pubblico del romanzo, genere che a partire dal seicento si imporrà come esempio di modernità e di trasmissione di letteratura colta in una forma accessibile a un più vasto pubblico di lettori.
Anna Maria Pedullà, ricercatrice di Critica letteraria e letterature comparate, insegna Metodologia e storia della critica letteraria e Letterature comparate presso l’Università degli Studi “L’Orientale” di Napoli dal 1992. Si occupa di letteratura barocca, teoria del romanzo e studi comparati. Fa parte dell’ADI e ha partecipato a convegni nazionali ed internazionali. È autrice di numerosi saggi e volumi tra cui La teoria dei generi nella tradizione italiana (Roma, Lerici, 1980); La seduzione del segno (Napoli, Liguori, 1985); Il romanzo barocco ed altri scritti (Napoli, Liguori, 2001 - 2003 II); Nel labirinto (a cura di) (Napoli, Liguori, 2003); Romanzi e parodie di Ferrante Pallavicino (Classici Italiani Utet, Torino, 2009 ) e Labirinti di Psiche (Roma, Carocci, 2009).
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