ISBN | 978-88-3613-424-3 |
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Numero in collana | 09 |
Sottocategoria | Letterature comparate |
Collana | Medusa / ISSN 1723-4794 |
Autore | Letizia Poli Palladini |
Pagine | X-170 |
Anno | 2023 |
In ristampa | No |
Sono qui pubblicati tre saggi, già apparsi online su Chaos e Kosmos, corredati da un’introduzione critica, nonché da integrazioni e aggiornamenti bibliografici. Attraverso gli occhi della filologa classica l’autrice scopre affioramenti di classici in Leopardi e Manzoni, autori quanto mai lontani dal volere realizzare semplici imitazioni delle opere antiche. Si tratta di ricordi di letture o di opere viste a teatro o, eccezionalmente, di prodotti delle arti figurative. L’indagine è sempre tesa a verificare che il “classico nascosto” rientrasse o potesse rientrare tra le esperienze dell’uno o dell’altro, diventando così anche un’occasione di approfondimento della loro formazione.
Letizia Poli Palladini ha studiato a Bologna con Enzo Degani, Alfonso Traina, Emilio Pasquini; ha conseguito il titolo di Doctor of Philosophy in letteratura greca antica presso l’Università di Oxford sotto la guida di Jasper Griffin e Martin West. Docente liceale di lettere italiane, latine e greche (dal 2018 presso il Liceo Classico Statale “Pilo Albertelli”, Roma), come ricercatrice indipendente è autrice di articoli su Eschilo, anche in relazione all’iconografia vascolare, e di due monografie, pubblicate dalle Edizioni dell’Orso: Aeschylus at Gela: An integrated approach (Alessandria 2013); A cloud of dust: Mimesis and mystification in Aeschylus’ Seven against Thebes (Alessandria 2016). Attualmente, quale dottoranda presso l’Università di Roma Tor Vergata, studia la lingua greca post-classica partendo da Eliodoro, autore delle Etiopiche.