Goldoni par lui-même
ISBN | 88-7694-090-1 |
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Numero in collana | 14 |
Collana | Contributi e proposte ISSN 1720-4992 |
Autore | Angela Guidotti |
Pagine | 72 |
Anno | 1992 |
In ristampa | No |
Descrizione | Goldoni par lui-même |
Premessa • Avvertenza • Forme dell’autocommento goldoniano • Protagonismo di Truffaldino • «Moralità» e «ridicolo» di una morte in scena • Splendori e miserie di Bettina • Indice dei nomi
Una produzione vasta come quella di Goldoni appare talvolta, oltre che complessa anche contraddittoria. Nel momento della loro composizione le commedie risultano sottoposte a sollecitazioni di vario tipo, molteplici e improvvise, specie in un autore d’indubbia sensibilità, sia nell’ambito dell’ideologia che della pratica teatrali. Altri sembrano invece i motivi sottesi alle prefazioni e all’autobiografia, cui egli affida anche il compito di decifrare per i posteri la propria opera: "J’ai imaginé que l’Auteur pouvoit lui seul tracer une idée sûre et complette de son caractere, de ses anecdotes ed de ses écrts; et j’ai cru qu’en faisant publier de son vivant les Mémories de sa vie, et n’étant pas démenti par ses Contemporains, la posterité pourroit se rapporter á sa bonne foi". (Mémories, Préface). Un autocommento di tipo difensivo dunque, spesso però limitante le effettive potenzialità di molti testi, anche di alcuni tra i meno noti o rappresentati. Risulta perciò utile in qualche caso porre a confronto l’autore con i suoi prodotti; l’idea è quella di chiarire quanto il corredo teorico goldoniano funzioni in base ad esigenze impostegli da autori, impresari, pubblico o lettori, ma anche quanto spesso questo corredo sia consapevolmente in contraddizione con il messaggio del testo, che egli sa essere ben oltre quei limiti di moralismo o di semplicità elaborativa denunciati. Se ciò emerge dell’ironia sottesa a certe prefazioni, dall’autobiografia traspare semmai l’effetto-memoria, con funzione dirimente per le scelte preferenziali del Goldoni stesso nei confronti dei propri testi. Dall’analisi puntuale di alcune commedie emergono poi componenti impensate nella configurazione di personaggi e dialoghi fuggiti di fresco dalla rete dei canovacci della Commedia dell’Arte. Senza scegliere la via della completa trasgressione il drammaturgo riplasma dall’interno caratteri, dialoghi e psicologie, mettendo a fuoco contraddizioni ed ambiguità certo non semplicemente riconducibili alla categoria di un Goldoni buon conciliatore di "mondo" e "teatro". Questo libro vuole dimostrare anzi come Goldoni anticipi talvolta in modo straordinario problematiche assai recenti proprio in commedie composte in anni tradizionalmente considerati lontani dalla cosiddetta stagione dei capolavori. In quest’ottica appare necessario da un lato riesaminare la tenuta di troppo semplicistici percorsi critici dell’opera goldoniana, per accogliere dall’altro con maggior attenzione i dati offerti da un autocommento in certi casi assai più ricco e allusivo di quanto si è ritenuto finora.
Angela Guidotti lavora presso l'Istituto di Letteratura Italiana della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa. Ha pubblicato: Tra mito e retorica: tre saggi sulla poesia di Pavese, (Palermo, 1981); Il modello e la trasgressione: commedie del primo '500, (Roma, 1983); Zeno e i suoi doppi: le commedie di Svevo, (Pisa, 19902). Collabora a varie Riviste. Il suo libro più recente è: Specchiati sembianti: il tema dei gemelli nella letteratura (Milano, 1992).