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Il volume propone un affondo sui rapporti, non sempre lineari, che Goldoni intrattiene con sostenitori e sodali durante i primi anni al San Luca (1753-1755). A una lettura attenta, il partito dei “goldonisti”, oltre a raggruppare personaggi molto diversi, appare percorso da perplessità che sono state finora poco evidenziate dagli studi e che gettano nuova luce sull’operato e sulle dichiarazioni dell’autore. In quest’ottica, tre densi capitoli affrontano alcuni casi significativi: il primo rilegge gli interventi filogoldoniani di Pietro Verri, per poi soffermarsi sulla dedica del Festino, rivista in base alle coeve polemiche che Verri intrattiene con Chiari e in base a una disamina a tutto tondo della commedia; il secondo si sofferma invece sulle Lettere sopra la nuova commedia, un libello del 1755 quasi sconosciuto alla critica, che attinge alla drammaturgia di Goldoni e di Chiari per fornire un vademecum utile a giudicare il teatro; il terzo riflette infine in modo nuovo sui libelli di Sciugliaga e sulla commedia allegorica Le nozze involontarie, evidenziandone le riserve verso le acquisizioni del teatro goldoniano di quegli anni.
Ricercatrice di letteratura italiana alla Sapienza, Valeria G.A. Tavazzi ha incentrato i suoi studi prevalentemente sul romanzo e sul teatro del Settecento, con particolare attenzione alle interferenze fra i generi, ai codici allusivi e alla metateatralità. Fa parte della redazione delle riviste «Studi (e testi) italiani» e «Diciottesimo secolo» e del Consiglio scientifico della Società italiana di studi sul secolo XVIII. Collabora come redattrice al Dizionario biografico degli italiani della Treccani. Ha pubblicato i volumi Il romanzo in gara. Echi delle polemiche teatrali nella narrativa di Pietro Chiari e Antonio Piazza (Roma, Bulzoni, 2010), Carlo Goldoni dal San Samuele al ‘Teatro comico’ (Torino, Accademia University Press, 2014), l’edizione del romanzo di Pietro Chiari, La commediante in fortuna (Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2012), nonché vari interventi, usciti in rivista o in volume, su Goldoni, Carlo Gozzi, Pietro Verri e sul Rutzvanscad il giovine di Zaccaria Valaresso.