Gli «atti linguistici» come modello esplicativo del linguaggio
ISBN | 88-7694-140-1 |
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Numero in collana | 12 |
Collana | Corsi universitari |
Autore | Attilio Giuseppe Boano |
Pagine | 168 |
Anno | 1993 |
In ristampa | No |
Descrizione | Gli «atti linguistici» come modello esplicativo del linguaggio |
In questo volume si indagano le valenze epistemologiche del concetto di "atto linguistico", sia riesaminando i modelli classici di Austin, Strawson e Searle, sia prospettando alcune indicazioni per una nuova categorizzazione del fenomeno linguistico nel suo complesso. A partire dall’esperienza del parlante che, nella pratica della comunicazione verbale, risolve continuamente il problema stesso della significazione, la sua iniziativa di dire/fare qualcosa risulta all’origine dell’enunciazione di qualsiasi messaggio motivato. Così, al di fuori di ogni schema deterministico, il contributo e le integrazioni concettuali apportate da una teoria dell’azione sono fondamentali per lo sviluppo di ulteriori ricerche interdisciplinari sulla responsabilità etica e giuridica che gli deriva da quello che dice/fa. Ma, per restare nell’ambito di un interesse puramente linguistico, si segnalano comunque alcuni originali spunti di studio nella più precisa definizione del comportamento linguistico del parlante, così come egli è capace di lasciare una traccia irreversibile nella memoria del suo uditorio – senza considerare la semantica, sintassi e teoria della grammatica, devono ormai rapportarsi a una nozione di lingua concreta, dinamica, universale, oggettiva, quale è implicata appunto da ogni teoria basata sul concetto di "atto linguistico".