Gioie della vista
ISBN | 978-88-6274-975-6 |
---|---|
Numero in collana | 09 |
Collana | Biblioteca Mediterranea Poesia |
Autore | Dámaso Alonso |
Curatore | Pino Menzio |
Pagine | LXXII-84 |
Anno | 2019 |
In ristampa | No |
Descrizione | Gioie della vista |
Le poesie di Gozos de la vista, scritte da Dámaso Alonso in contemporanea a quelle di Hombre y Dios (1955), sono state edite nel loro insieme solo nel 1981, a ridosso di un’altra impegnativa raccolta come Duda y amor sobre el Ser Supremo (1985). Queste vicende editoriali hanno causato, negli studi dedicati ad Alonso, una certa qual sottovalutazione della raccolta, ritenuta abbastanza significativa, ma non centrale nel percorso creativo del poeta. Il vero motivo di questa sottovalutazione sta però in un equivoco di fondo, quello di considerare Gozos de la vista come un testo puramente “percettologico”, dedito a una semplice esaltazione del senso della vista. Una lettura più approfondita, condotta in parallelo a Hombre y Dios, mostra invece come la «vista» di Dámaso Alonso sia propriamente la vista del poeta, cioè lo sguardo della poesia. Non a caso, infatti, la raccolta tematizza e mette in atto tutte le caratteristiche proprie di tale sguardo: il suo essere contemporaneamente scoperta e creazione, atto di attenzione e amore per il mondo, spazio della pietas, luogo di un’intensa gratitudine creaturale. Vari temi sviluppati da Alonso in Gioie della vista mostrano forti parallelismi con l’ermeneutica di Heidegger, Ricoeur, Gadamer e Vattimo, nonché con la filosofia del linguaggio del primo Benjamin; e non mancano interessanti convergenze con la poesia di Hölderlin. Ma ciò che preme sottolineare è l’urgenza, in tempi di predominio della tecno-economia, di recuperare uno sguardo poetico sul mondo come quello di Alonso, capace di ridurre le divisioni, le lacerazioni e le violenze così diffuse nei nostri anni