Esordi del romanzo persiano
ISBN | 978-88-3613-147-1 |
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Numero in collana | 1 |
Collana | Il cavaliere del leone. Nuova serie - ISSN 1724-8426 |
Autore | Nahid Norozi |
Pagine | 520 |
Anno | 2021 |
In ristampa | No |
Descrizione | Esordi del romanzo persiano |
Il presente volume è la prima sistematica e documentata monografia italiana su un poema centrale nel panorama della letteratura persiana medievale, il Vis e Rāmin, titolo che riprende i nomi degli amanti protagonisti di questa fondamentale opera in versi a rima baciata (mathnavi), composta da Fakhr al-Din As‘ad Gorgāni (m. 1080 ca). La trama è incentrata su una storia d’amore triangolare a sfondo incestuoso, che si presenta come un significativo esempio del romanzo in versi agli esordi della tradizione romanzesca persiana, un po’ come accade per il Tristano e Isotta nella tradizione letteraria europea, con il quale l’opera palesa numerose affinità strutturali e tematiche. L’Autrice dedica ampio spazio, con larga esemplificazione e citazioni dai testi originali (circa 1300 versi persiani in traduzione), agli studi comparativi sia sul versante persiano sia su quello europeo. Indice: Introduzione • 1. Gorgāni e la sua opera • 2. Aspetti linguistici e narrativo-stilistici del Vis e Rāmin • 3. Il Vis e Rāmin nelle antologie, nella tradizione manoscritta, nelle edizioni e traduzioni • 4. Dinamiche del desiderio femminile e strategie di legittimazione del peccato • 5. Il giardino dell’incontro amoroso nel Vis e Rāmin • 6. Magia, donne e demoni nel Vis e Rāmin • 7. Ricezione del Vis o Rāmin nelle lettere persiane • 8. Un tema di comparazione tra il Vis e Rāmin e i posteriori poemi persiani: l’incontro amoroso al balcone • 9. Misoginia e ginofobia nel mathnavi romanzesco persiano a partire da Gorgāni • 10. Episodi paralleli nel Tristano e nel Vis e Rāmin • 11. Lettere di Vis e di Isotta e altri parallelismi notevoli tra il Vis e Rāmin e il Tristano • 12. Atteggiamenti autoriali nel Vis e Rāmin e nel Tristano • Bibliografia • Indice dei nomi.
Nahid Norozi, PhD e assegnista di ricerca in letteratura persiana presso l’Università di Bologna, è abilitata a professore associato per il settore L-OR/15 (Lingua e letteratura persiana). È membro del comitato scientifico e redazionale di alcune riviste e collane tra le quali «Quaderni di Meykhane. Rivista di studi iranici» che ha fondato nel 2011 con Carlo Saccone. I suoi interessi scientifici riguardano principalmente l’epica e il romanzo persiano medievale e la trattatistica mistica arabo-persiana. Ha pubblicato numerosi articoli e traduzioni di autori persiani medievali e contemporanei su varie riviste scientifiche; ha collaborato con l’Encyclopaedia of Islam III, e ha curato i seguenti volumi: Najm al-Din Kubrā, Gli schiudimenti della Bellezza e i profumi della Maestà, (2011); Sohrāb Sepehri, Sino al fiore del nulla. 99 poesie (2014); Khwāju di Kerman (XIV sec.), Homāy e Homāyun. Un romanzo d’amore e avventura dalla Persia medievale (2016) e al-Sahlajī, Il libro della Luce. Fatti e detti di Abū Yazīd al-Bistamī (2018). Si è interessata anche di aspetti linguistici nel volume Prestiti arabo-persiani nella lingua spagnola (2014). Inoltre, ha pubblicato la prima monografia italiana su Ahmad Shāmlu: Il cavallo selvaggio dell’ira. Introduzione alla poesia di Ahmad Shāmlu, poeta ribelle del ’900 iraniano (2017); e ha curato con Carlo Saccone: Tra le spade e le alcove. Tradizioni e letterature a confronto: dalle origini fino a Sa‘di e Petrarca, Atti di convegno, 2019.