Epopea dei cibi e delle bevande del Cile

Pablo de Rokha (1894-1968) è considerato uno dei più importanti esponenti della letteratura cilena del Novecento. La sua opera Epopea dei cibi e delle bevande del Cile (1949), qui pubblicata in versione italiana, con testo a fronte, cui si aggiunge un ampio glossario di termini ed espressioni propri di quell’area culturale, è da ritenersi, insieme all’intera opera dell’autore, uno dei punti di arrivo del movimento di emancipazione della poesia ispano-americana e, allo stesso tempo, un fortunato tentativo di autentica rifondazione di quel continente attraverso il linguaggio. Di seducente lirismo è il contenuto di questo esteso poema. Al lettore viene offerto il gusto aspro delle cose materiali circoscritte a una natura nel suo primordiale significato di nutrimento e di eros. Geografia poetica del cibo, metafora della vita di un popolo, delle sue speranze e disperazioni, ma anche narrazione e descrizione autobiografiche di luoghi e personaggi. Poeta scomodo, polemico e di esuberante vitalità, Pablo de Rokha è oggetto in questi anni di un rinnovato interesse in ambito ispano-americano da parte del pubblico e della critica.