ISBN | 978-88-3613-368-0 |
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Numero in collana | 02 |
Sottocategoria | Letteratura italiana |
Collana | Costellazione Sanguineti:i materiali verbali |
Autore | Erminio Risso |
Pagine | 288 |
Anno | 2023 |
In ristampa | Sì |
Edoardo Sanguineti si trova a vivere nel 1971 per poco più di sei mesi a Berlino, città dove scrive in presa diretta una serie di poesie, passando il dattiloscritto a un amico poeta, Gerald Bisinger, perché traduca subito in tedesco quelle «immagini di viaggio», che riprendono volutamente il titolo di Heine, Reisebilder. La raccolta è una collezione di sguardi non solo del singolo poeta che scrive ma di tutto un gruppo di intellettuali, da Enzensberger a Breytenbach, una sorta di “Comune” dove si incontrano lavoro artistico e speranza di cambiamento, non per i poeti ma – parafrasando un titolo di Sanguineti – per i popoli.
Come già a Parigi nel ’69 con Renga, Sanguineti è tra i quattro poeti e amici che sperimentano un’esperienza di scrittura collettiva: ne nasce Made in Holland, un renga (pubblicato solo in afrikaans e del quale si riproduce qui il manoscritto originale, inedito, di proprietà di Amichai), la cui occasione di composizione è il Poetry International di Rotterdam, festival che costituisce il prologo del soggiorno berlinese.
Da Berlino, Sanguineti, con i piedi ben piantati nella cultura tedesca (da Goethe a Marx a Brecht), vede e si confronta con gli eventi e con la cultura del mondo intero: i versi di Reisebilder sanno parlare del profondo dell’essere umano perché guardano senza veli alla crisi di una realtà, a Est come a Ovest, attraversata e macerata da uno scontro silente e a bassa intensità, che oppone, in questo momento di acme, la potenza alienante della fantasmagoria della merce a una altrettanto alienante società burocratica e paludosa. A Berlino Sanguineti ritornerà più volte e in più occasioni negli anni seguenti: nei suoi versi, questa città diventa lo spazio dove registrare le diverse fasi delle trasformazioni della globalizzazione, dagli anni ottanta e novanta fino al nuovo millennio.
Il saggio cerca di portare alla luce e di interpretare ciò che Sanguineti mostra chiaramente: la complessità dell’uomo e la sua continua lotta per conquistare tutto ciò che è umano:
io te lo racconto adesso
che l’ho capito, appena, subito: (e puoi capirmi): questo è il mio corpo:
Edoardo Sanguineti, Reisebilder 45
Erminio Risso (1967) ha conseguito il dottorato in Analisi ed interpretazione dei testi italiani e romanzi presso l’Università di Genova. Insegnante in un liceo genovese e consulente editoriale è attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Salerno nell’ambito del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale Sanguinetwork: ritratto di un secolo breve. Si occupa di letteratura dall’Ottocento agli anni Duemila (ha scritto su Foscolo, Lucini, Pasolini, Arbasino, Sanguineti e il Living Theatre). Fa parte dei Comitati Scientifici del Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti e della “Biblioteca-Magazzino Sanguineti”. Fra le sue pubblicazioni più recenti Laborintus di Edoardo Sanguineti. Testo e commento (Manni, 2006, nuova edizione 2020) e le prefazioni alle nuove edizioni, per Feltrinelli, di Segnalibro (2021), Il gatto lupesco (2021), Capriccio italiano (2021) e Il Giuoco dell’Oca (2023). Di Sanguineti ha curato: Il chierico organico (2000), Ideologia e linguaggio (N.E. 2001), Mikrokosmos (2004, 2021), Cultura e realtà (2010), per Feltrinelli; Atlante del Novecento italiano (2001), per Manni. Sempre per Manni ha curato Living/Reznikov, Quattro spettacoli del Living Theatre (2000), edizione bilingue.