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Le forme spettacolari dell’impossibile dialogo tra sudditi e potere; la fobia del matrimonio; l’emarginazione sociale e culturale della donna; la censura del simposio; l’angosciato immaginario popolare del diavolo; l’esigenza di una demonologia laica; la funzione simbolica dell’angelo nell’ideologia dell’Impero; il tabu dello spettacolo sacro: sono dimensioni significative e in parte inedite del fenomeno Bisanzio. Esplorarle può essere l’occasione per rivedere qualche giudizio (e pregiudizio) su Bisanzio, per misurare distanze presunte e reali tra il mondo occidentale e il Medioevo greco.
Enrico Valdo Maltese insegna filologia bizantina presso l’Università di Torino. Ha curato edizioni critiche dei Segugi di Sofocle (Firenze 1982), di epistole di Michele Psello e opuscoli di Giorgio Gemisto Pletone (Leipzig 1988 e 1989), di Francesco Filelfo (Psychagogia, insieme con G. Cortassa: Alessandria 1997); si è occupato, tra l’altro, di Epitteto (Milano 1990) e Marco Aurelio (Milano 1993), del Libro di Sindbad (Torino 1992), di Manuele Crisolora (insieme con G. Cortassa: Torino 1999). Con I. Lana ha diretto la Storia della civiltà letteraria greca e latina (Torino 1998, 3 voll.). Dirige la collana «Hellenica» e, con G. Cortassa e A.M. Taragna, la rivista «Medioevo Greco».
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