Dalla Val Sangone a Flossenbürg
ISBN | 88-7694-910-0 |
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Numero in collana | 03 |
Collana | Quaderni della Memoria |
Autore | Attilio Armando |
Curatore | Carlo Depetris |
Pagine | VIII-136 |
Anno | 2006 |
In ristampa | No |
Descrizione | Dalla Val Sangone a Flossenbürg |
Sulla Langa, al confine tra Piemonte e Liguria, nel paese di Santa Giulia è nata e vissuta Teresa Bracco, contadina ventenne brutalmente assassinata il 28 agosto 1944, quando la violenza della guerra portò morte e devastazione anche in quei luoghi, dove i più diversi schieramenti si sono scontrati. In questo triste scenario si colloca anche la tragica fine di Teresa, ragazza semplice ma di straordinario coraggio, che ha deciso di opporsi alla prepotenza del tedesco per salvaguardare la propria virtù, come ha proclamato la Chiesa facendola beata per bocca di papa Giovanni Paolo II; ma anche per difendere la propria dignità e libertà di donna, come dimostra questo libro, epilogo di una lunga e laboriosa indagine svolta dall’autore in Italia e Germania sulle tracce di un assassino rimasto sconosciuto per oltre sessant’anni e che oggi ha finalmente un nome e un volto. Attraverso la consultazione di documenti e la testimonianza di protagonisti ancora viventi emerge così a tutto tondo, grazie a un’incessante ricerca che non si è fermata neppure di fronte agli archivi militari tedeschi e all’Archivio Segreto Vaticano, la figura di questa semplice contadina di Langa, beata per la Chiesa, modello di dignità femminile per tutti.
Angelo Giudici nativo di Torino, vive oggi a Villanova Mondovì (Cuneo). Dopo gli studi superiori di filosofia in Germania e di lettere in Italia, ha lavorato prima presso alcune Case Editrici, poi per anni presso un’Azienda nazionale di comunicazione e pubblicità. La sua passione per la storia e in particolare per le vicende della seconda guerra mondiale lo ha spinto a dedicare alla ricerca tutto il suo tempo libero. Di recente il suo racconto sulla resistenza “Sapevano leggere” ha vinto il primo concorso letterario “Scrivere le Valli Monregalesi”.