ISBN | 978-88-3613-445-8 |
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Numero in collana | 04 |
Sottocategoria | Letteratura umanistica |
Collana | Poesia del Quattrocento / ISSN 2724-4067 |
Autore | Italo Pantani |
Pagine | 260 |
Anno | 2024 |
In ristampa | No |
Nel quarto decennio del xv secolo, l’amore per una giovane bolognese ispirò a uno studente di diritto di nome Giusto, appartenente alla casata dei Conti di Valmontone, un canzoniere subito ammirato e imitato per l’«altezza» del «legiadro stile» (Refrigerio). Tale fortuna, ancora stabile nel xviii secolo, precipitò nei due successivi, finché quarant’anni fa M. Santagata seppe riconoscere, in quel presunto gelido epigono di Petrarca, il decisivo promotore della rinascita quattrocentesca del genere lirico. Il recupero storico pose le basi di quello letterario. L’autore di questo volume, lavorando all’edizione critica delle rime contiane, ha gradualmente scoperto un poeta vero, che con testi intensi ed eleganti, legati da nitidi fili narrativi, seppe introdurre nella lirica volgare una rappresentazione dell’esperienza amorosa mai così appassionata e concreta. L’amore di Giusto nasce infatti, entusiasta, da segni di disponibilità dell’amata, ma alla sua subentrata freddezza reagisce con gelose accuse di falsità e di perfidia; la nostalgia nata da un distacco forzato rinnoverà il sentimento, che dapprima approderà a un commiato cortese, per effondersi infine in vendicative recriminazioni. Composto in massima parte da studi inediti, questo volume intende evidenziare, fin dal titolo, la componente espressivistica e romanzesca della poesia contiana: oggi ancora quasi ignorata, eppure fattore primario del suo iniziale successo.
Italo Pantani insegna Letteratura italiana presso Sapienza Università di Roma. Ѐ direttore responsabile della rivista «Studi (e Testi) Italiani», del database telematico Cliap («Cata-logo del Libro Italiano Antico di Poesia»), e condirettore della collana «Poesia del Quattrocento». Al centro delle sue ricerche ha posto la tradizione lirica di età medievale e rinascimentale, di cui ha inizialmente esplorato la diffusione a stampa (Biblia. 1. Libri di poesia). Privilegiando in seguito l’analisi testuale, ha indagato l’affermazione del modello petrarchesco nella poesia di area estense («La fonte d’ogni eloquenzia»), il genere della corrispondenza poetica (Responsa poetae), e l’attività lirica di vari autori (come Boccaccio, Sannazaro, Ariosto, Della Casa) e ambienti (Roma), dedicando particolare attenzione alla poesia neolatina. Ma soprattutto ha studiato le rime di Giusto de’ Conti, di cui è vicino a licenziare l’edizione critica e commentata, e a cui ha nel frattempo dedicato una monografia, un convegno con i relativi Atti, e altre ricerche.