ISBN | 978-88-3613-188-4 |
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Numero in collana | 06 |
Sottocategoria | Letteratura italiana |
Collana | Filologia e Letteratura italiana. Studi e testi ISSN 2723-9926 |
Autore | Calogero Giorgio Priolo |
Pagine | 152 |
Anno | 2021 |
In ristampa | No |
Quando la sua esposizione alla Commedia uscì, nel 1568, il lucchese Bernardino Daniello (XV sec.ex. – ante 1560) era già morto da almeno otto anni e non poté per questo rispondere alle (false) accuse di plagio nei confronti del maestro Trifon Gabriele, che erano state rivolte alla sua memoria subito dopo la pubblicazione del libro. Con questa pesante ipoteca, il Dante con l’espositione ha attraversato quasi cinque secoli, portando con sé la cattiva fama di commento di second’ordine. Cercando di entrare nella bottega dell’antico lettore dantesco, il presente studio è pensato per sollevarlo almeno in parte da questa cattiva nomea: sedendo alla scrivania di Daniello e indagando sui testi del poema di cui dovette disporre – ricostruibili a partire dagli scarti con quello dell’editore Da Fino – e sui modi in cui tentò di correggerli, si può riconoscere infatti nel commentatore lucchese un rappresentante complesso ed enigmatico, al pari d’altri, dell’esegesi dantesca del Cinquecento, con tutta la sua ricchezza e le sue contraddizioni.
Calogero Giorgio Priolo è assegnista di ricerca in Filologia della Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Torino. Si occupa prevalentemente della ricezione di Dante e del “secolare commento” alla Commedia dal Cinque-Seicento (Bernardino Daniello, Alfonso Gioia) all’Ottocento (Raffaello Andreoli, Giacomo Poletto). Oltre ad aver pubblicato diversi articoli d’interesse dantesco («Carte Romanze», «Rivista di letteratura italiana», «Rivista di studi danteschi», «Studi e problemi di critica testuale»), ha curato il Dante con l’espositione di Daniello per l’«Edizione Nazionale dei Commenti Danteschi» (Roma, Salerno Editrice, 2020).