Carte topografiche e memorie corografiche

La schedatura analitica di un fondo documentario di carte settecentesche conservato presso il Dépôt des Fortifications di Parigi e relativo ai territori di confine tra la Francia e gli Stati Sabaudi si è rivelata occasione significativa per interrogare una fonte risultata particolarmente eloquente intorno alle problematiche relative ad un settore specifico della storia della cartografia, quale quello della cartografia militare. La ricchezza del fondo archivistico ha consentito di analizzare i risultati delle operazioni di reconnaissances sul terreno non solo attraverso gli elaborati cartografici, ma anche alla luce degli apparati descrittivi ad essi strettamente connessi: il contenuto delle carte militari è stato letto con il sussidio della memoria descrittiva che, lungi dal costituire un documento a sé stante, è indispensabile complemento alla descrizione grafica, che non costituisce il solo strumento del quale gli ingegneri militari si servivano per visualizzare gli esiti delle indagini sul terreno ed il cui apparato simbolico non è pensato per comunicare la totalità delle informazioni emerse dalle reconnaissances. In quest’ottica la descrizione del territorio, elaborata dagli ingegneri militari sotto il duplice aspetto di forma grafica e forma verbale, è stata analizzata sia nella simbologia cartografica sia nelle categorie logiche della descrizione geografica venendosi così a stabilire un punto di convergenza tra storia della cartografia e storia della geografia.