Bergson e le streghe di Macbeth
ISBN | 88-7694-882-1 |
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Numero in collana | 07 |
Collana | Etica ed ermeneutica |
Autore | Vincenza Petyx |
Pagine | VIII-192 |
Anno | 2006 |
In ristampa | No |
Descrizione | Bergson e le streghe di Macbeth |
Nel clima filosofico del primo trentennio del Novecento, percorso dagli esiti irrazionalistici della Lebensphilosophie, e dagli studi weberiani sul processo di razionalizzazione e disincantamento della civiltà occidentale, prende corpo la riflessione storico-politica di Bergson e matura quella crisi che coinvolgerà il filosofo francese negli anni successivi alla Prima guerra mondiale, approdando alla dicotomia «chiuso-aperto» de Les deux sources de la morale et de la religion. Incentrata da un lato sull’analisi della logica di dominio che struttura la società chiusa, impegnata dall’altro a fare i conti con l’identità della cultura occidentale, l’opera del ’32 ritorna, attraverso una complessa e tormentata indagine, agli interrogativi che già gli écrits de guerre avevano sollevato sulle dinamiche della civilisation. Nella cornice di un’antropologia irrazionalistica della massa, che si alimenta delle suggestioni mitico-fabulatorie della religione, sino alla forma secolarizzata della propaganda, il mistico annuncia adesso la soluzione al silenzio spirituale della società contemporanea, ma i suoi tratti palingenetico-carismatici non mancano di proiettare inquietanti zone d’ombra sulla democrazia.
Vincenza Petyx, professore associato di Storia della filosofia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, ha diretto principalmente i suoi studi al pensiero storico-politico della restaurazione e alla filosofia francese otto-novecentesca. Tra le sue pubblicazioni: I selvaggi in Europa. La Francia controrivoluzionaria di Maistre e Bonald, Napoli, Bibliopolis, 1987 e Dimenticare la Rivoluzione. La cultura di destra nella Francia di fine Ottocento, Napoli, La Città del Sole, 1995.