«Batracomiomachia» e «Paralipomeni»
ISBN | 88-7694-402-8 |
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Numero in collana | 45 |
Collana | Contributi e proposte ISSN 1720-4992 |
Autore | Ps. Omero, G. Leopardi |
Curatore | Pierpaolo Fornaro |
Pagine | 316 |
Anno | 1999 |
In ristampa | No |
Descrizione | «Batracomiomachia» e «Paralipomeni» |
Dalla favola animale dei Greci all’apocalisse del nulla o del quasi nulla umano in immagine di topi morti e putrescenti: ecco il percorso dello spirito leopardiano più polemico e desolato, ecco una probabile soluzione finale delle aporie critiche più annose e rinnovate (progressismo? scetticismo? nichilismo?) sui testi difformi e sfuggenti di Canti, Operette Morali e Zibaldone. Senza smentire nulla di fondante e di necessario nel sistema di Leopardi i Paralipomeni concludono e chiariscono. In più dicono, seguitando dalla Batracomiomachia tre volte tradotta nel decennio più formativo (1816-1826) e ripetendo per ironia tratti autobiografici più antichi ancora, lo sdegno del poeta per ogni viltà di ragione di cui tutta la cultura umana è colpevole, dai primordi mitici dei topi guerreggianti e pesanti ad oggi. A fine Novecento, quando ancor non abbiamo deciso che animale sia l’uomo ed ancor non abbiamo il coraggio di scrutare in noi stessi i limiti della nostra ragione per condannare la consolante puerilità di troppe certezze, questo ci rimprovera, ben al di là della satira di costume e di comportamenti politici, lo straordinario poema leopardiano. In polemica spietata con gli spiritualisti a lui contemporanei ed in parodia amara della Commedia di Dante, tal satira antropologica, unicum assoluto nella letteratura italiana, è l’estremo legato sottoscritto da Leopardi, secondo la testimonianza dell’amico Ranieri, poche ore prima dell’agonia. Per noi.
Pierpaolo Fornaro, docente di Letteratura Greca nell’Università di Torino, dove ha tenuto anche corsi di Storia Romana, di Storia della Civiltà e della Tradizione Classica, di Letteratura Latina, di Letteratura italiana e di Letterature Comparate, ha pubblicato articoli e saggi su Aristofane, Euripide, Ezechiele tragico, Flavio Giuseppe, Giuliano l’Apostata, Lucrezio, Tacito, Svetonio, Dante, Leopardi, Manzoni, Goethe, Alvaro, Pasolini e Luzi. Tra i suoi studi maggiori: Trapassato Presente. L’appropriazione psicologica dell’antico attraverso la narrativa moderna, Torino, 1989; Metamorfosi con Ovidio. Un classico da riscrivere sempre, Firenze 1994; nonché il saggio preliminare, le note e la traduzione delle Heroides di Ovidio nelle stesse Edizioni dell’Orso, Alessandria 1999.