ISBN | 978-88-3613-260-7 |
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Numero in collana | 01 |
Collana | Ateliers. Studi e ricerche di letteratura di lingua francese ISSN 2785-6623 |
Autore | Valeria Marino |
Pagine | 224 |
Anno | 2022 |
In ristampa | No |
Il Novecento francese è stato attraversato da un gruppo non comune di scrittori che ebbero il francese come lingua di scrittura, pur provenendo da un Paese che nella modernità appare, forse più di altri, come un miraggio dell’Occidente: la Grecia.
Rovesciando il quesito che Montesquieu mise in bocca al principe persiano giunto in visita a Parigi nelle celebri Lettres Persanes, la domanda che sottende le pagine del volume è la seguente: come si diventa greci in Francia nel XX secolo? Cosa deve scrivere un greco a Parigi nel Novecento?
Il percorso d’indagine compiuto intorno alle figure di Gisèle Prassinos, André Kédros, Melpo Axioti, Clément Lépidis e Vassilis Alexakis si è proposto di restituire l’immaginario sociale, legato alla Grecia, che ha strutturato non soltanto la domanda dei lettori francesi, ma gli esiti stessi delle opere, ovvero le scelte tematiche, le loro implicazioni ideologiche e le loro proprietà formali, talvolta orientate a soddisfare un interesse espressivo latente del campo letterario.
Valeria Marino è titolare di un assegno di ricerca presso il Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Torino. Si è interessata al plurilinguismo nella letteratura di lingua francese del XX e XXI secolo, con particolare riferimento all’estetica della ricezione e alla sociologia della letteratura.