Appunti per un corso sull'«Odissea»
Premessa ● Abbreviazioni bibliografiche ● Introduzione: 1. Il manoscritto Parisinus graecus 3069 ● 2. Gli appunti sull’Odissea ● Enarratio in Odysseam Praelectio in enarrationem Odysseae ● Indici: 1. Lemmi e voci commentate, in ordine di verso ● 2. Lemmi e voci commentate, in ordine alfabetico ● 3. Nomi e cose notevoli ● 4. Fonti dirette e indirette, e loci similes ● 5. Manoscritti e postillati
Negli anni 1485-1490 Angelo Poliziano (1454-1494), poeta e scrittore versatile, geniale e acclamato filologo e docente di punta dello Studio fiorentino, dedicava le sue affollate lezioni di greco alla poesia omerica. Colui che, poco più che quindicenne, si era guadagnato dal Ficino l’epiteto di «homericus adulescens» per la sua elegante traduzione in esametri latini dell’Iliade, tornava così a confrontarsi con uno degli autori preferiti, questa volta come insegnante. Le carte autografe che qui si pubblicano per la prima volta in forma integrale contengono gli appunti preparatori di uno di quei corsi, dedicato ai primi due canti dell’Odissea. Note tanto più preziose se si considera che costituiscono l’unica testimonianza significativa del magistero greco del Poliziano, a fronte dei molti taccuini (in buona parte editi nel corso dell’ultimo quarantennio) recanti traccia delle lezioni sugli autori latini. Mentre si colma una lacuna nella ricostruzione della multiforme personalità del Poliziano, emerge un documento fondamentale nella secolare vicenda della riappropriazione del patrimonio letterario greco antico: questi appunti infatti sono una delle più precoci attestazioni di corsi di lingua e letteratura greca tenuti da un insegnante italiano, il primo in grado di competere allo stesso livello con i maestri bizantini e di comporre egli stesso epigrammi in greco; inoltre nella messe di notizie qui raccolte, pazientemente estratte da una notevolissima quantità di testi, figurano anche lacerti di opere lessicografiche, grammaticali e scoliastiche altrimenti ignote. Pur nei limiti che comporta la gravosa redazione di un commento scolastico, qual è a tutti gli effetti quello all’Odissea, Poliziano applica con rigore quel metodo critico basato su letture estensive (che contemplano testi antichi, medievali e coevi), sullo scrupolo nella citazione delle fonti, sul vaglio e il confronto delle lezioni manoscritte che ne fanno uno dei maggiori filologi dell’umanesimo europeo.