Angelo Beolco
ISBN | 88-7694-141-X |
---|---|
Numero in collana | 24 |
Collana | Contributi e proposte ISSN 1720-4992 |
Autore | Sergio Bullegas |
Pagine | VIII-136 |
Anno | 1993 |
In ristampa | No |
Descrizione | Angelo Beolco |
L’opera di Angelo Beolco, autore-attore padovano del Cinquecento, ha per protagonisti i ceti più umili: un mondo oscuro che fornisce, come un’inesauribile miniera, facili "soggetti letterari" per rallegrare noiose serate. La carica dissacrante e dirompente delle sue commedie ha origini, prima ancora che dalle contemporanee macaronee, dalla sua personalità polemica e multiforme. La disfatta veneziana di Agnadello, la polemica sulla lingua con il Bembo, la contrapposizione alle teorie antivillanesche del Folengo, costituiscono lo scenario in cui vive il suo personaggio più emblematico: quel Ruzante furbo e, tuttavia, credulone, petulante e, ancora di più, pavido: suicidio ed eternamente famelico. Nel panorama "regolare" della commedia del Cinquecento, Angelo Beolco rappresenta Ruzante un elemento di disturbo nel paesaggio letterario, una "nota stonata" nell’armonia progettuale di un’arte che strizza l’occhio alla città ideale, e che fa da contrappunto al buon governo del Principe. Con lui il genere comico cinquecentesco perde la sua leggerezza, si rannuvola nella sua solarità, coprendosi di un velo drammatico; e il personaggio, contadino che prima era oggetto di riso, diventa soggetto storico invadendo la scena con la sua cultura, sfidando e offuscando con la sua realtà drammatica il pensiero accademico: le parti, sulla scena, si sono invertite.
Sergio Bullegas è docente presso la Cattedra di Storia del Teatro e dello Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari. Oltre all’opera beolchiana, ha affrontato, in collaborazione con Guido Davico Bonino, le tematiche del teatro goldoniano nei due volumi C. GOLDONI, Commedie, Milano, Garzanti, 1976. Si è occupato, a più riprese, della ricostruzione del Repertorio teatrale e della scena cinque-seicentesca in Sardegna e dell’influenza del Teatro del Siglo de oro nell’isola, pubblicando alcuni saggi, tra cui: Teatro in Sardegna fra Cinque e Seicento, Cagliari, Edes, 1976; La Spagna, il Teatro, la Sardegna, Cagliari, CUEC, 1992. La scena spagnola ha costituito un ulteriore tema della sua attività di ricerca col saggio LOPE DE VEGA, Il nuovo mondo scoperto da Cristoforo Colombo, Torino, Einaudi, 1992.