«Amore è maggio che non corre a verno»
ISBN | 88-7694-699-3 |
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Numero in collana | 62 |
Collana | Contributi e proposte ISSN 1720-4992 |
Autore | Luisella Giachino |
Pagine | XII-172 |
Anno | 2004 |
In ristampa | No |
Descrizione | «Amore è maggio che non corre a verno» |
In una scrittura vivace e chiara e con un’attenzione costante ai testi, sui quali conduce uno scavo profondo e puntuale che non perde mai di vista le coordinate storico culturali, il volume propone cinque studi sulla lirica barocca tra Bologna, Roma, Venezia e indaga autori sinora poco studiati, che si collocano tra l’ultimo Cinquecento e gli anni Quaranta del Seicento. Da Cesare Rinaldi, formidabile sperimentatore, al «compitissimo cavaliere» Ridolfo Campeggi, esponente di una linea più moderata, al defilato Tiberio Sbarra, la cui collanina di sonetti si configura come un vero e proprio canzoniere in miniatura. A Marcello Giovanetti, poeta di area romana non in linea con il nuovo classicismo barberiniano, fino a Pietro Michiel, aperto a sperimentazioni metriche e venature libertine, secondo l’allure spregiudicata ed epicurea dell’Accademia veneziana degli Incogniti.
Luisella Giachino ha studiato nelle Università di Venezia e Pavia e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Italianistica presso l’Università di Torino, sotto la guida di Franco Croce e Maria Luisa Doglio. Sinora si è occupata di letteratura del Cinquecento e Seicento, dalla lirica (le Rime di Isabella Andreini), al poema cavalleresco (la Roccella espugnata di Francesco Bracciolini), al romanzo satirico barocco (l’Eudemia dell’Eritreo), alla poesia celebrativa (il Tempio per Cinzio Aldobrandini e le Rime d’encomio del Tasso, saggio che ha ottenuto il “Premio Tasso” 2002). Ha pubblicato Giovan Leone Sempronio tra lusus amoroso e armi cristiane (Olschki, Firenze 2002) e collabora al «Giornale Storico della Letteratura Italiana», a «Lettere Italiane», «Studi Secenteschi» e alla «Rassegna della Letteratura Italiana».